tropicale,debilitando così questa interessante biodiversità.” Gli autori dello studio sottolineano come, molto apprezzato dalle informazioni e dalle riflessioni del passato, è possibile constatare che “queste specie tropicali atlantiche si caratterizzano come “visitatori caldi” dell’Oceano Mediterraneo. Una sorta di “attacco tropicale” come delineato in una riflessione di analisti italiani e austriaci diffusa nell’ambito delle Procedure dell’Istituto Nazionale delle Scienze degli Stati Uniti d’America e intitolata “Le prime luci dell’intrusione tropicale atlantica nel Mediterraneo”.
Mare Rimedio del passato In confronto l’Atlantico, sempre più caldo e acido, il che favorisce la determinazione delle specie, potrebbe attaccare l’Oceano Mediterraneo. Quasi la metà delle specie che vivono nell’Oceano Mediterraneo non si trovano in nessun’altra parte del mondo, ma poiché la conca si sta riscaldando rapidamente, sono rimaste nella nostra conca finché l’ultima glaciazione non le ha costrette a ritirarsi in ambiti tropicali”, ma oggigiorno “il riscaldamento di media concentrazione consentirà il ritorno nel Mediterraneo delle specie tropicali atlantiche” che un tempo trovarono asilo nelle regioni tropicali, ma che oggi sopravvivono, modificando così il loro assetto. Secondo gli specialisti, “secolo di specie tropicali dell’Atlantico fino alla fine del passato geografico successivo – 13:00.